Stefano Selmi

Le nuove ricerche fotografiche di Stefano Selmi

La fotografia, ora, si può riprodurre su qualsiasi materiale, quindi la scelta del supporto su cui stampare le mie opere risponde a una precisa esigenza e alla volontà di esaltare e rendere unico il tema della foto. Ho scelto formati medio/grandi (50×70, 60×80, 70×100) e inconsueti (170×70, 40×200) perché credo che la foto debba essere “toccata” e vissuta non solo con la vista ma anche con il tatto proprio in contrasto con quello che sta accadendo in questa epoca tecnologica dove la foto è virtuale, viaggia sui social, riempie memorie di pc e smartphone ma non è più reale. E proprio perché la foto deve essere toccata, oltre che vista, che ho scelto di utilizzare supporti come il pvcl’intonaco a fresco e la tela per rendere “materiche” le mie ricerche sugli elementi naturali (“acqua”, “nebbia”, ”neve”…) ma anche gli studi più concettuali sulle ombre, le tele e il movimento che sto approfondendo e realizzando in questo periodo.

La fotografia, in questo modo, diventa oggetto di arredamento, rendendola unica con la possibilità di personalizzare sia il formato che il supporto secondo le esigenze.

Articolo di Artigiana Design