L’idea inizialmente era staccare la fotografia dalla cornice e, quindi, dal muro rendendola un oggetto vivo con cui giocare e col quale alternare la forma semplicemente girando in senso o nell’altro la struttura o il pannello centrale. L’altra idea che mi aveva condotto era quella di “ creare un caos fotografico “ cioè riprendere materia non riconducibile a nessuna forma riconoscibile e imprigionarla in una struttura di ferro rigida con elementi geometrici fissi (cerchio, ovale, quadrato, rettangolo, triangolo).
Per questo ho lavorato con i colori a spruzzo e poi ho fotografato il risultato alternando i colori semplicemente stampando in negativo anziché in positivo. Ovviamente parliamo di rullini e non in digitale e di una ricerca estremamente lunga sulle alterazioni delle pellicole stampate in negativo per ottenere l’effetto da me desiderato. Le installazioni girano tutte intorno al fusto centrale in senso orario e antiorario mentre i pannelli fotografici girano anch’essi intorno a loro perni.